Alpi Francesi, 1943. Sébastien è un bambino orfano di otto anni che vive con l'anziano pastore César, una sorta di nonno adottivo per il piccolo, e la nipote di questi, Angélina, particolarmente protettiva verso Sébastien. L'insolita famigliola vive nel piccolo villaggio di Saint-Martin, i cui abitanti, nonostante l'occupazione tedesca, organizzano segretamente il passaggio in Svizzera degli esuli ebrei. Il villaggio è anche funestato da una misteriosa “Bestia” che preda le greggi dei pastori e a cui gli abitanti, incluso Cèsar, danno inutilmente la caccia da mesi.
Sébastien è un bambino molto solitario e sofferente per l'assenza della madre, che lui crede emigrata "in America, appena oltre le montagne", e passa tutte le sue giornate sui monti. Un giorno, sulla via per Saint-Martin, incontra un enorme cane, selvatico e completamente infangato: si tratta della cosiddetta "Bestia". Sébastien non tarda a fare amicizia con l'animale, una femmina di Patou, e la battezzerà "Belle" perché colpito dalla sua bellezza dopo averla ripulita dal fango. Sébastien decide di mantenere segreta la sua amicizia con Belle per proteggerla. Nel frattempo, una pattuglia tedesca, comandata dall'ambiguo tenente Peter, giunge a Saint-Martin per porre fine alle fughe degli ebrei. Sébastien, durante una delle sue gite assieme a Belle, si scontra con due soldati nazisti; Belle reagisce aggredendo e ferendo i due militari. L'amicizia tra Sébastien e la "Bestia" è così scoperta.
Il tenente Peter ordina al sindaco di Saint-Martin di organizzare una battuta di caccia per stanare e uccidere la "Bestia"; César, sapendo che Sébastien tenterà di impedirlo, fornisce di proposito al bambino indicazioni sbagliate sull'area in cui sarà effettuata la ricerca. Nonostante Sébastien, una volta capito l'inganno, riesca a interferire con le ricerche, César e gli uomini del villaggio riescono comunque a trovare e ferire Belle. Il bambino, ormai furioso con César, chiede aiuto al dottor Guillaume, medico del villaggio e fidanzato di Angélina, che, dopo un'iniziale titubanza, accetta di curare Belle e le salva la vita.
All'insaputa di Sébastien, il dottor Guillaume è anche colui che si occupa di scortare gli ebrei al confine svizzero. Una sera, Guillaume, mentre torna a Saint-Martin dopo aver nascosto provvisoriamente in una grotta una coppia di profughi con una figlia, vede un branco di lupi attaccare una delle greggi del villaggio. Il medico tenta di cacciare via le belve, ma si rompe una caviglia scivolando nella neve e si trova a sua volta in pericolo; la situazione viene salvata proprio da Belle, che mette in fuga i lupi e trascina su una slitta Guillaume fino a casa di César e Angélina. Non era perciò Belle a uccidere le pecore, bensì i lupi; a César non rimane altro da fare che chiedere scusa a Belle e dare la caccia ai lupi.
Guillaume, infortunato, non può più accompagnare gli ebrei e il suo posto viene preso da Angélina e da Sébastien, che ha seguito la ragazza di nascosto fino alla grotta. Il bambino fa amicizia con la piccola Esther, figlia dei due profughi ebrei che Guillaume doveva scortare; parlando con lei, Sébastien scopre che César gli ha mentito a proposito dell'America. Quella sera, César svela al piccolo la verità: sua madre è morta dandolo alla luce. César era presente per puro caso e ha accettato di prendersi cura di Sébastien; finora ha taciuto, preferendo mentire, per non far soffrire ancora di più il bambino. Sébastien è triste, ma ora sa di poter contare sempre su César e si riappacifica con lui.
Nel frattempo, i tedeschi hanno intuito che il passaggio degli ebrei avverrà la notte della Vigilia di Natale e iniziano a perlustrare le montagne. Angélina e gli ebrei ripartono, ma la ragazza si accorge di essere seguita dal tenente Peter, che però viene travolto da una valanga provocata dalle urla del tedesco che tenta di fermare la giovane. Peter, a sorpresa, l'avverte di fare un altro percorso per raggiungere il confine perché i suoi soldati pattugliano le montagne e Angélina, commossa, capisce che era proprio il tenente tedesco a fornire a Guillaume gli orari delle ronde, consentendogli di organizzare le fughe; Peter muore a causa della valanga. L'unico percorso possibile è pericoloso e costellato di crepacci; Sébastien assicura tuttavia che Belle, grazie al suo fiuto, saprà guidarli.
Non senza difficoltà, Belle, Sébastien e Angélina riescono a sfuggire ai tedeschi e a portare gli ebrei fino in Svizzera, dove vengono accolti da una guida locale. Qui, Angélina rivela di voler proseguire per andare in Inghilterra e aiutare a vincere la guerra e che non tornerà a Saint-Martin. La ragazza saluta Belle e il piccolo Sébastien, promettendo però di tornare una volta che sarà tutto finito. Belle e Sébastien si incamminano verso casa; la guida svizzera domanda ad Angélina se è sicura che il piccolo Sébastien ce la farà a tornare da solo, ma la ragazza, in lacrime, gli risponde che Sébastien non è solo.