In Inghilterra, nel VI secolo, muore il re Uther Pendragon. Uther non ha lasciato un erede al trono e, senza un re, sembra che il regno sia destinato ad essere lacerato dalla guerra. Improvvisamente dal cielo, a Londra appare la "spada nella roccia", una spada conficcata in un'incudine con una scritta che proclama che "chiunque estrarrà questa spada da questa roccia e da questa incudine sarà di diritto re d'Inghilterra". In molti provano ad estrarre la spada, ma nessuno riesce a smuoverla neppure di un centimetro, e la spada alla fine viene dimenticata, lasciando che l'Inghilterra sprofondi nei secoli bui. Molti anni dopo viene introdotto Semola, il cui vero nome è Artù (detto Semola per via dei suoi capelli biondi), un orfano di 12 anni in formazione per diventare uno scudiero. Mentre accompagna il fratello maggiore adottivo Caio in una battuta di caccia, Semola impedisce accidentalmente a Caio di colpire un cervo (cadendogli addosso da un ramo sul quale si era arrampicato, che si spezza mentre Caio sta per scoccare la freccia con l'arco). Addentratosi nella foresta per tentare di recuperare la freccia, dopo averla trovata, nel tentativo di prenderla, Semola cade (sempre perché il ramo su cui si è arrampicato si spezza) nella casetta di Mago Merlino.
Egli dichiara che un ragazzo come Semola deve necessariamente avere un'istruzione accademica ed intende diventare il suo precettore. I due vanno a casa di Semola, un castello gestito da Sir Ettore, padre di Caio e tutore di Semola. Anche se Merlino lo convince che la magia esiste evocando una bufera di neve al chiuso, Ettore non vuole proprio permettergli di istruire Semola, così Merlino, per dare mostra della potenza dei suoi poteri, sparisce fisicamente facendo in modo che sia ancora possibile udire la sua voce. Ettore allora decide di consentire a Merlino di rimanere, mettendolo a dormire nella torre più pericolante del castello, che quando piove si riempie d'acqua dalle crepe del tetto. Quella notte arriva un cavaliere amico di Ettore, Sir Pilade, con una grande notizia: il giorno di Capodanno a Londra si terrà un grande torneo cavalleresco il cui vincitore verrà proclamato re.
Ettore decide allora di far allenare seriamente Caio per il torneo, in modo che venga nominato cavaliere, e propone a Semola di seguire i due a Londra in cambio di svolgere bene i propri doveri, oltre alla possibilità di fare da scudiero a Caio. Merlino, istruendo Semola, trasforma il ragazzo e se stesso in pesci ed i due nuotano nel fossato del castello per conoscere la fisica. Semola viene attaccato da un luccio affamato e viene salvato da Anacleto, il permaloso gufo di Merlino. Poi Semola viene mandato a lavare i piatti in cucina come punizione per essersi assentato troppo a lungo e dopo aver cercato di raccontare la sua lezione ad un incredulo Ettore. Merlino, sopraggiunto, decide di incantare i piatti perché si lavino da soli, poi porta Semola a fare un'altra lezione: i due si trasformano in scoiattoli per conoscere la gravità. Semola viene quasi divorato da un lupo, ma viene salvato da una giovane scoiattolina che poi s'innamora di lui, mentre Merlino subisce la stessa sorte per via di uno scoiattolo femmina più anziano che non vuole mollarlo.
Dopo il loro ritorno alla forma umana, Ettore trova la cucina incantata e, rimanendone inorridito, accusa Merlino di usare la magia nera: Semola difende Merlino, ma Ettore non lo ascolta e punisce il ragazzo per la sua "impertinenza" dando a Caio un altro scudiero, Polidoro. Per la sua terza lezione, dopo essersi scusato con Semola ed aver promesso di redimerlo, Merlino lo trasforma in un passero (Semola aveva detto di aver sempre sognato di volare) ed Anacleto, nuovo tutore di Semola (perché pensava che Merlino, insegnandogli ciò che lui ha visto che accadrà nel futuro, ad esempio che l'uomo un giorno avrebbe volato, gli avrebbe solo confuso le idee) insegna a Semola a volare. Semola viene attaccato da un falco e per salvarsi è costretto a volare giù in una canna fumaria, che per sfortuna è quella della capanna della perfida strega Maga Magò, la cui magia utilizza l'inganno e non la competenza scientifica come quella di Merlino. Merlino arriva poco prima che Magò distrugga Semola, e i due maghi si sfidano in un duello a colpi di magie, in cui i duellanti si trasformano in vari animali per distruggersi l'un l'altro. Magò infrange le regole da lei stessa dettate, prima scomparendo, poi trasformandosi in un drago viola.
Merlino infine si trasforma in un germe chiamato "Malignalitaloptereosis" ed infetta Magò di una malattia simile al morbillo, sconfiggendola e dimostrando così l'importanza del cervello sui muscoli. La vigilia di Natale, Caio viene nominato cavaliere come previsto, ma il suo scudiero Polidoro si ammala di orecchioni, allora Ettore decide di ripristinare Semola come scudiero di Caio. Semola ne è entusiasta, ma Merlino è arrabbiato dal fatto che Semola preferisca ancora i giochi di guerra a quelli accademici. Semola cerca di spiegargli che, come orfano, la nobiltà è una cosa impossibile e che essere uno scudiero è la posizione migliore che possa raggiungere: sentir dire ciò fa arrabbiare ulteriormente Merlino, che grida "Honolulu, arrivo!", e volando come un razzo si trasporta nella Honolulu del XX secolo, un'isola non ancora scoperta ai tempi di Semola.
Ettore, Caio, Pilade, Semola ed Anacleto si recano a Londra per il torneo. Proprio quando la competizione sta per iniziare, Semola si rende conto di aver dimenticato la spada di Caio alla locanda, che ora è chiusa per il torneo. Anacleto, che ha seguito il ragazzo, nota la "spada nella roccia" sul retro di una chiesa e Semola, volendo procurare in qualche modo una spada a Caio, la estrae dall'incudine, compiendo inconsapevolmente la profezia. Quando Semola ritorna con la spada, Ettore ed il cavaliere Black Bart la riconoscono come la "spada nella roccia" ed il torneo viene interrotto: esigendo che si dimostri che è stato Semola ad estrarla, Ettore rimette la spada nella sua incudine. Nonostante Semola venga invitato a riestrarre la spada in presenza dei londinesi, Caio ferma il ragazzo convinto che chiunque possa ora riuscire nel miracolo, ma senza successo: il padre Ettore ed alcuni partecipanti del torneo provano ad aiutare Caio ma senza alcun risultato, provocando inoltre il disappunto di buona parte dei presenti, soprattutto Sir Pilade e Black Bart, che rinvitano Semola ad estrarla (come previsto da principio): senza mostrare alcuno sforzo, il giovane vi riesce. Dopo che Semola l'ha estratta nuovamente, il cielo assume una luminosità paradisiaca.
Tutti i cavalieri proclamano "Viva re Artù!" mentre la folla si inginocchia davanti a lui, primo tra tutti Ettore, che si scusa con Semola per averlo sempre trattato duramente, ed anche Caio mostra un po' di rimorso dopo che il padre gli ha detto di inchinarsi davanti al proprio re. Semola, incoronato re, si siede nella sala del trono con Anacleto, sentendosi impreparato per la responsabilità della regalità. Sopraffatto dalla folla plaudente nel cortile, re Artù dice "Quanto vorrei che Merlino fosse qui!". In quell'istante Merlino ritorna dalla Honolulu del XX secolo (con abiti moderni) ed è euforico nello scoprire che Semola è il re che ha visto nel futuro; inoltre dichiara di essersi reso conto che il XX secolo non è poi così migliore del Medioevo. Merlino dice al ragazzo che egli guiderà i cavalieri della Tavola rotonda, diventando una grande leggenda ed una figura molto popolare nella letteratura e nel cinema.